in

Progetto Olé Artist, il mondo dei giovani raccontato dai giovani

Body-shaming, cat calling, smartphone addict e wellness. Da un’idea di un’azienda riminese ieri sera su instagram ha debuttato “Show Now”, il nuovo format del martedì che punta i riflettori sui grandi temi vietati ai maggiori. Alla conduzione una giovane fotomodella di Macerata: “Ragazzi, è ora di vuotare il sacco…”

Un focus sui giovani d’oggi confrontandosi sui temi – divertenti o spinosi – che orbitano nel loro mondo. 

Un riflettore puntato sulla community dei social, quella che vive in simbiosi con lo smartphone e che, a volte, sovrappone la realtà col virtuale, la fiction con la quotidianità. 

Si chiama “Show now” il nuovo programma social in onda tutti i martedì sera sulla pagina instagram di Olé (oleartist.official), il celebre brand riminese di luxury street-wear che ha conquistato il grande popolo dei giovani. 

Dall’utilizzo dei social ai modelli a cui ispirarsi, dal body-shaming al cat-calling, dall’alimentazione alla cura del proprio corpo, il format è dedicato ai ragazzi che vogliono andare oltre l’apparenza, approfondendo – con linguaggio schietto e diretto – i temi più ricorrenti della loro quotidianità.

Alla conduzione la “erre moscia” più simpatica della rete, la fotomodella Vittoria Greco, testimonial Olé ed uno dei volti emergenti delle passerelle italiane. 

Diciannove anni di Macerata, Vittoria intervisterà alcuni personaggi che, a vario titolo, compongono la ricca filiera della moda: dalle ragazze ai fotografi, dai manager agli stilisti, dai comunicatori ai web-master. 

Vittoria, quel è l’obiettivo di “Show now”?

“Quello di andare oltre la buccia e, per una volta, aggiungere dei contenuti interessanti alle solite gallerie d’immagini”.

Per far capire che…

“Che i social non sono solo la fiera delle vanità e dell’egocentrismo, ma possono diventare anche un prezioso strumento di comunicazione e di confronto. Ed è bellissimo che l’idea sia venuta ad un’azienda che si rivolge ai giovani e che, dunque, al di là delle logiche commerciali, ha deciso di fare qualcosa per noi”. 

E’ una delle tue prime esperienze alla conduzione di un format: perché hai detto sì?

“Perché vorrei tanto estendere la platea dei miei followers che oggi, per ragioni facili da intuire, è composta per il 70% da uomini. Io amo essere fotografata, ma vorrei far capire a chi mi segue che, oltre all’aspetto, c’è qualcosa in più…”. 

Quali sono le influencer a cui ti ispiri?

“Più che nomi preferisco indicare un modello, quello delle ragazze che, quando fanno le storie su instagram, sono abituate a sorridere sempre”. 

A quanti anni il tuo primo smartphone?

“In prima media, avevo 11 anni. Forse un po’ troppo precoce, lo ammetto”. 

Brutte esperienze?

“Per fortuna nulla che ha lasciato il segno, anche se a volte mi sono trovata di fronte a persone più grandi a cui non sono riuscita a rispondere come avrei dovuto. Ecco perché, tornando indietro, forse avrei dovuto aspettare qualche anno in più prima di entrare nel far west dei social”. 

Quanto tempo riusciresti a resistere senza telefonino?

“Credo poco, molto poco. Se, però, sono con gli amici, allora il telefono potrei anche dimenticarmelo. Perché mai come in questo periodo noi giovani abbiamo riscoperto il piacere ed il valore dello stare insieme”. 

Si parla tanta di cat-calling… il tuo punto di vista?

“Ogni caso fa storia a sé. In generale, però, c’è differenza fra un complimento che ti fa sorridere ed una molestia che, invece, ti mette a disagio. Quando le auto strombazzano io cambio strada perché non solo sono infastidita, ma anche impaurita…”. 

Capitolo sponsorizzate: qual è il tuo prodotto preferito?

“Adoro i bikini, ma anche gli accessori tipo orecchini, collane e bracciali”. 

Che cosa vuol dire essere testimonial di un brand come Olè?

“Vuol dire avere, per la prima volta, un’azienda che crede e scommette su di te. E il fatto che mi abbiano affidato la conduzione di un programma social dimostra che il loro interesse va ben oltre la banalità dell’aspetto fisico. Come policy aziendale Olé per le sue campagne promozionali non recluta personaggi famosi, ma preferisce rivolgersi a giovani debuttanti nel mondo dello spettacolo a cui offre delle serie opportunità di crescita e di visibilità. Questa chance oggi è stata data a me e cercherò di sfruttarla nel miglior modo possibile”.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]

Sandro Murru: “Sogno un party da 12.000 persone, in piena sicurezza”

Gary Caos: Punto Caos, “She Drives Me” e tanto ritmo