Ciao Massimo e grazie della disponibilità per questa intervista. Parlaci un po’ di te, cosa fai, come hai iniziato questo mestiere e quali sono i tuoi progetti per l’avvenire.
Non sono nato con la camicia (modo di dire per chi è fortunato) ma con le cuffie. Ho iniziato a frequentare il mondo delle Radio quando ancora andavo a scuola, alle Medie, e raccoglievo le dediche in giro per le classi e le portavo alla Radio perché andava alla grande il programma di dediche a fine anni 70. Dal 1980 il microfono si è aperto anche per me e da allora non si è più chiuso. Di strada ne ho fatta parecchia, di esperienze pure. La Radio è stata anche una palestra di vita, mi ha dato l’opportunità di conoscere tante persone e tante realtà. Per migliorare la mia dizione, negli anni 90, ho fatto un corso di dizione e la mia insegnante, che aveva una compagnia teatrale amatoriale, sentita la mia voce, mi volle nel suo gruppo, così entrai nel mondo del teatro e ci rimasi per ben 3 anni. Tante belle emozioni e, anche in questo ambito, una bella lezione che mi è servita molto per la mia professione. Ora dirigo 3 radio nel gruppo di Canale Italia. Radio Canale Italia – Radio Volami nel Cuore e Canale Italia Plus Web Radio. Mi occupo del palinsesto musicale, pubblicitario e seguo l’informazione locale con notizie di spettacolo, cultura, gossip, ecc. Nel frattempo sono diventato anche giornalista-pubblicista perché questo settore ti permette di maturare varie esperienze.
Cosa può essere considerato oggi rivoluzionario nella musica?
Probabilmente uscire dagli schemi che rendono le Radio tutte uguali e fare qualcosa di ricercato.
Internet ha ucciso la musica o l’ha fatta rinascere?
Internet e le nuove tecnologie hanno dato risalto alla musica dando anche la possibilità all’ascoltatore di scegliere autonomamente cosa ascoltare e di riflesso internet forse ha un po’ penalizzato la radio più che la musica, anche se la musica soffre di download illegali.
Cosa può essere considerato oggi rivoluzionario nel fare radio?
Rivoluzionario può essere fare una radio che abbia una sua identità. Oggi le radio si copiano l’una con l’altra.
Tre dischi pubblicati negli anni 80 che fanno parte del dna della tua vita. Michael Jackson – Thriller – Pink Floyd – The Wall (anche se è uscito nel 1979) – Kool & The Gang – Celebrate.
Se Massimo Martire fosse un regista, a quale sarebbe più vicino nella visione del racconto della vita?
Non vado molto al cinema quindi sono il regista di me stesso, non ho idoli.
Tre dischi Rock italiani fondamentali
Non mi piace molto il Rock Italiano però ci metterei i Litfiba, la PFM, Ligabue (degli anni 90)
In questi giorni si parla sempre di più del Ddl Zan. Secondo te perchè a livello politico è così difficile far passare una legge (“aggiornando la legge Mancino”) che estende le pene anche a chi istiga alla violenza omofobica?
Una legge se è fatta bene è a favore dei cittadini, se è fatta male, no. Tutelare i diritti è senza dubbio importante, lascerei fuori i bambini, a scuola meglio imparare altro. La vita e la crescita poi farà il suo percorso.
L’ultimo libro che hai letto e perché
ne presento talmente tanti che dovrei prendere un anno di ferie per leggerli tutti ma ho poco tempo.
Arte e scienza possono vivere separate?
Possono viaggiare su binari paralleli con qualche eccezione.
Cosa c’è da salvare dopo due anni di pandemia?
Il genere umano, che vedo peggiorato!
Se la tua vita fosse una citazione, quale sarebbe?
Giorni fa ho scritto questo: credere o non credere, fidarsi o non fidarsi, questo è il dilemma. Poi mi sono scusato con Shakespeare.