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Il tortello di Spadafino premiato dalla rivista “Food and Travel”

Un nuovo prestigioso riconoscimento per Vincenzo Spadafino, chef dell’omonimo ristorante che sorge nella rotonda Don Minzoni a Milano Marittima. 

Il suo celebre “tortello perla verde” – preparato “solo” con burro e parmigiano – è stato infatti insignito dalla rivista “Food and Travel” con il premio “2021 Reader Awards”.

Lo scorso 1 ottobre, negli spazi del San Barbato Resort Spa & Golf di Lavello (in provincia di Potenza), nell’ambito della quarta edizione italiana dei Reader Awards di Food and Travel Italia, Vincenzo Spadafino ha ritirato il premio per il suo celebre tortello alla bolognese, omaggio ad una vera eccellenza della gastronomia emiliana. 

Tra mitologia e leggenda, del resto, il turtlén racconta il folclore di una terra godereccia – l’Emilia – che, tra campanilismi e veracità, ha sempre vissuto in simbiosi con la buona tavola. 

Chiuso rigorosamente a mano e tirato al mattarello per mantenere porosità ed elasticità, viene farcito con un impasto tipico bolognese a base di mortadella, prosciutto, Parmigiano Reggiano 24 mesi, noci moscate, pepe e lonza di maiale. 

La sfoglia verde è a base di pasta fresca di spinaci, il condimento è una fusion delicata di burro e fonduta di parmigiano, mentre la “dimensione” è una libera licenza dello chef Spadafino che, ispirandosi alle ricette più antiche (che consigliavano 10-12 tortellini al cucchiaio), ha scelto un taglio intermedio, leggermente più grande rispetto alla tradizione, ma più minuto di quello abitualmente utilizzato per il brodo.

Il “Perla Verde” è la sintesi sublime di un percorso culinario mantecato da tante esperienze di vita. Malgrado le origini meridionali, infatti, prima di trasferirsi a Milano Marittima, Vincenzo Spadafino ha vissuto e lavorato tanti anni a Carpi dove ha respirato la cultura gastronomica di un territorio di cui il tortellino è sempre stato l’ambasciatore: “Ho sempre apprezzato la creatività in cucina – spiega lo chef Spadafino – ma ci sono momenti in cui l’ego deve farsi da parte e lo chef, nel solco rigoroso della tradizione, deve semplicemente limitarsi ad eseguire. Quando si interpreta un grande classico della cucina italiana la ricerca deve lasciare spazio alla tradizione, quella delle famiglie italiane riunite la domenica attorno ad un piatto fumante di tortellini. Il mio ‘perla verde’, che rappresenta un omaggio fedele alla memoria, è prima di tutto un ritorno alle origini per dimostrare che, nell’epoca del sushi, dell’hamburgher e della cucina molecolare, c’è sempre spazio per l’italianità e per la semplicità delle cose buone. I giovani oggi scelgono sashimi e crema wasabi senza neppure sapere cosa stanno mangiando – conclude Spadafino – per questo, oggi come non mai, è importante difendere la nostra cultura e tornare a mettere nei loro piatti i sapori della tradizione”. 

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