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Christophoros, elettronica e synth da ascoltare… su Jaywork

Abbiamo incontrato Christophoros, ovvero il produttore francese Christophe Dubois che da tempo collabora con Jaywork Music Group, il gruppo di etichette di Luca Peruzzi e Luca Facchini, su cui pubblica la sua bella musica. Non è musica dance in senso stretto. Ma è perfetta per rilassarsi o pensare. 

Infatti, esiste anche un sound creato con strumenti digitali o analogici creato per rilassarsi, pensare o semplicemente ascoltare… il cuore di tutto sono in sintetizzatori. Per questo, al posto di una foto di Christophoros, pubblichiamo uno dei suoi tanti, infiniti synth. “Parto sempre da musica solo strumentale e spesso passo notti intere solo a creare nuovi suoni con il synth. A volte spendo intere notti per creare un suono”, racconta. 

Ci lasci un tuoi identikit? 

Vivo tra Parigi ed il Nord della Francia, non lontano da Calais. Ho 48 anni e la musica è tutta la mia vita. Il primo vinile che ho comprato, a 4 anni, è stato “Equinoxe” di Jean-Michel Jarre Jarre. Ho iniziato ad appassionarmi ai sintetizzatori a 16 anni, nel 1990. Il primo è stato un piccolo Yamaha, poi è arrivato un Roland e dopo tanti altri. 

Come hai iniziato ad appassionarti alla musica elettronica? 

Adoro Jean-Michel Jarre si da quando ero molto giovane, dalla prima volta in cui ho ascoltato ‘Oxygene’ ed ‘Equinoxe’. Un mio zio chitarrista mi fece scoprire il rock quando avevo solo 6 anni. E poi, ecco tanti altri artisti scoperti con mio cugino Vangelis, Genesis, Yes, Klaus Schulze, Tangerine Dream, Mike Oldfield… sono stato molto fortunato a crescere così!

Il problema del Covid ha fermato la musica?  

Certo, la pandemia ha creato un vero e proprio muro tra le persone. Non abbiamo più potuto vivere concerti per un sacco di tempo, non abbiamo potuto uscire per lunghi mesi. Il Covid ha fermato la vita. Spero che questa malattia arriverà ad estinguersi. 

Come racconteresti la tua collaborazione con Jaywork?

Nel maggio 2021 ho completato il mio album “Greek Connection” e l’ho mandato a diverse label. Tramite Daniele Soriani ho conosciuto Luca Peruzzi di Jaywork, che ha ascoltato il disco e ha voluto pubblicarlo. Due mesi dopo avevo già un altro album pronto, non sono mai stato così prolifico come artista! 8 album in 6 mesi e ne ho iniziato un altro in questi giorni. 

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