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Giada Maragno, da “The Voice” al Mamì Bistrot

“I’am a rock opera metal singer”. Si presenta così, sulla sua pagina social, Giada Maragno – in arte Jade – splendida artista imolese diventata celebre tra il grande pubblico televisivo per la sua trionfale partecipazione all’edizione francese di “The Voice” (si è fermata ad un passo dalla finale). 

Ex cantante di heavy-metal (“ricordo ancora i live a 15 anni con la band imolese dei Souer Whine”), cresciuta artisticamente all’accademia “Professione Musical Italia” di Parma (tra i suoi spettacoli più celebri “Sister Act” al teatro nazionale di Milano e “We Will Rock You” in tour con il suo idolo Anastacia), sul palcoscenico francese Giada ha impressionato il pubblico con la sua versione del brano “Bring Me To Life” di Evanescence: “L’esperienza a ‘The Voice – spiega – è stata una sorta di rivincita personale dopo tante delusioni. Mi hanno spesso scartata perché – dicevano – ero troppo brava (‘con quella voce rischi di coprire gli altri…’) e dunque in Italia, un paese che amo, ho dovuto fare in conti con una meritocrazia non sempre coerente con se stessa. La svolta c’è stata durante la pandemia quando, guardandomi dentro, mi sono accorta che stavo semplicemente cantando per gli altri, ignorando la parte più bella ed autentica di me. A quel punto, ho preso carta e penna e sono tornata a scrivere le mie cose. Con l’aiuto del mio storico amico Luca Giorgi, che oggi è un mio prezioso collaboratore, ho cercato di creare un nuovo progetto metal che fosse un po’ la sintesi del mio percorso musicale e, soprattutto, che si sposasse geometricamente con il timbro delle mie corde vocali. In questa nuova dimensione, la mia voce ha trovato finalmente lo spazio di cui aveva bisogno e ciò che prima era un limite oggi è diventato stabilmente il mio mood”. 

Allieva del tenore Manuel Ferrando (oggi vice-direttore del teatro Regio di Parma), Giada negli anni ha infatti perfezionato la sua voce anche in chiave lirica, scoprendo il suo “Power belt”, il timbro tonante che oggi è un po’ il tratto distintivo della sua formidabile voce: “Tutto ciò che ho conquistato – dice – è frutto del mio lavoro. Nessuno in questo mondo mi ha regalato nulla, tanto che, nei momenti più bui, ho fatto anche la cameriera nei ristoranti di famiglia. Ma la musica è sempre stata la mia strada ed oggi, anche grazie all’esperienza di The Voice, posso dire di avere finalmente avuto tutte le conferme che cercavo”. 

Sangue pugliese nelle vene, ma romagnola d’adozione – prima cantante italiana nel 2012 a cimentarsi sul palcoscenico della Royal Carribean – Giada si esibirà venerdì 20 maggio (ore 21) al Mamì Bistrot di Rivabella dove interpreterà alcuni successi del suo poliedrico repertorio: “Prima di tutto – svela – mi piace che si mantenga questo fil rouge con Parigi e dunque sarà bello interpretare, in quella cornice, dei brani in lingua francese. Al Mamì cercherò di portare, soprattutto, il mio amore per il canto cimentandomi anche in altri generi. Io adoro i dinner-show, soprattutto quando, come nel caso del Mamì, il pubblico è così ravvicinato e puoi trasmettere in maniera diretta, senza filtri, le vibrazioni delle tue emozioni”. 

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