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Liuck: arriva “Until I see You again”

Abbiamo intervistato Liuck, dj producer bresciano conosciuto a livello internazionale per un sound melodico pieno però di ritmo ed energia. Soltanto su Spotify le sue canzoni, mentre scriviamo, totalizzano ben 42,000 ascoltatori mensili, un bel traguardo, che arriva perché la sua musica, come dicevamo, è decisamente internazionale e non dedicata soltanto al mercato italiano. E che succede a breve? E’ in uscita, per Liuck, un nuovo brano, prodotto con Mike Schmid, a cui l’artista tiene molto… E’ un altro bel traguardo, raggiunto in un periodo ricco di musica e stimoli. 

Come sono mutati, dopo questi 2 anni, i gusti di chi va a ballare o ascolta musica elettronica? Qual è stato il genere che in estate ha funzionato per la maggiore? 

Non ho personalmente notato grandi mutazioni dovute alla pandemia. Invece mi sembra che la gente abbia voglia di tornare a ballare, di divertirsi e stare insieme. Speriamo ci siano davanti momenti più sicuri e più sereni per tutti.

Come racconteresti la tua musica? Quali riferimenti musicali e sonori hai? E ci racconti un tuo recente progetto musicale a cui tieni molto? 

Ho, giustamente, l’etichetta di “dj Trance” perché da lì provengo come producer… e mi è sempre piaciuto il mondo progressive ed affini. Dopo uno stop dovuto prima a motivi personali e poi prolungato dalla pandemia, sono tornato in studio  la scorsa primavera e ho preso una direzione sonora ancora più ampia. “Until I see You again” è uno dei miei nuovi singoli, è giù uscito. E’ stato anticipato dall’uscita compilation “In Search Of Sunrise 18”.  Prende una strada diversa e nuova per me. 

In che direzione andrà la musica  pop / dance? Sentiremo ancora produzioni che mescolano elementi nuovi a classici anni ’90 (come ad esempio I’m Good” di David Guetta, “Deep Down” di Alok o BOTA di Eliza Rose)^ 

 La musica, come la moda, ha spesso dei rimandi al passato con periodi in cui determinate stagioni tornano in auge. Sicuramente avremo ancora “tormentoni” di questo tipo.

Che momento vive la musica house? E la techno? E l’elettronica più sperimentale? 

Credo la House abbia saputo rinnovarsi e restare attuale. La Techno sta ricevendo molti consensi, in particolare su alcuni/e interpreti e sono molto affascinato da questa scena. Specialmente nella versione Melodic la trovo molto interessante, piacevole e di ispirazione per me.

Tra i dj pop star di oggi (ad esempio Calvin Harris, Diplo, David Guetta), chi resta un punto di riferimento? 

Mi pare un gran ritorno di Guetta, ma fra quelli da te portati ad esempio Diplo è il mio preferito al momento. Mi piace molto musicalmente ed anche a livello comunicativo. 

E invece il sound urban, che cambia sempre, come lo vedi? Troppi addetti ai lavori italiano lo snobbano, ma resta probabilmente un riferimento, senz’altro più vicino al pop? 

Sicuramente il Pop è più propenso a prenderlo come unico riferimento, ma al tempo stesso da anni Pop ed Elettronica/Dance si mescolano. A prescindere da tutto io credo sia sempre bello ed interessante ascoltare qualcosa di nuovo… c’è un mondo di bella musica là fuori, spesso nascosto.

Ci sono i spiragli per un vero e tangibile risveglio “artistico” dell’Italia dopo gli anni della pandemia? 

Speriamo, io di nomi interessanti ne vedo. Onestamente meno nella scena Pop/Mainstream, ma di artisti e produttori che ci stanno facendo onore o potranno farcene ne vedo. Penso ad esempio ai Maneskin, nella scena rock… o ad esempio ad Enrico Sangiuliano o ai Tale of Us per restare nel mio mondo elettronico.

Cosa è migliorato e cosa invece è rimasto uguale nei locali italiani dopo lo stop dovuto alla pandemia? 

I club e la nightlife hanno sofferto indubbiamente molto in questi anni di chiusure. Forse il settore è stato il meno supportato in assoluto. Auguro agli operatori di riprendersi.. Personalmente, per il futuro, sogno sempre una scena club italiana che presti sempre meno attenzione al dress code o alle bottiglie da bere al tavolo. Vorrei invece più interesse per direzione artistica ed identità musicale.

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