Nascita ma soprattutto rinascita per un manager romano esperto di finanza, che è risorto dopo antiche problematiche; “ho fatto parte di un pezzo di storia di questo Paese” –dice Gianluca Ius-“nel quale però, chi torna o cerca di rimettersi in gioco avendo risolto alcuni problemi, trova qualche muro da scalare. Ma io sono abituato a non arrendermi. Mi affiancano alcuni professionisti che mi permetteranno di riprendere a lavorare in modo trasparente in Italia, con la possibilità di avere un conto corrente bancario intestato a mio nome che è la cosa fondamentale per operare nel settore della finanza”.
Oggi Gianluca Ius è ripartito lavorando tramite società estere riqualificandone alcune, mantenendo comunque vivo l’interesse sul mercato italiano.
Qual è stata la tua più grande sfida nel superare il tuo passato burrascoso e ricostruire la tua reputazione?
“La mia reputazione mediatica, purtroppo ancora non è del tutto riabilitata, il sistema non è particolarmente favorevole alle persone che incontrano difficoltà, che inciampano nella loro vita e che si trovano a dover superare le situazioni che ho dovuto superare io. Il sistema bancario in Italia è fortemente compromesso e troppo sensibile alle informazioni mediatiche quindi chi è coinvolto in processi o indagini giudiziarie viene spesso stigmatizzato indipendentemente dall’esito delle stesse.
Come hai affrontato i giudizi e le critiche degli altri in relazione al tuo passato?
“Ho sempre cercato di ignorare critiche e giudizi, credo che possano essere costruttive quando vengono da persone che stimo che hanno maggiore esperienza e da cui posso trarre ispirazione ed insegnamento.
La maggior parte delle opinioni negative che ho ricevuto sul mio conto provenivano da persone che non mi hanno mai chiesto la realtà dei fatti e quale fosse la mia vera posizione in merito.
Quindi sinceramente non ne ho tenuto assolutamente conto, mi è soltanto dispiaciuto che qualcuno non abbia voluto approfondire prima di dare un giudizio.
Quali sono i valori che guidano il tuo lavoro e la tua vita oggi ?
“Resto saldo nei valori che mi accompagnano da sempre.
Forse possono apparire troppo rigidi o anacronistici ma sono proprio questi principi che mi hanno reso il Gianluca di oggi:
il rispetto per gli altri, l’assenza di invidia e la totale concentrazione sulla mia vita, il mio lavoro e la mia attività, l’onestà, la correttezza e la disponibilità verso gli altri; in ogni caso l’amore verso la famiglia ed i figli rimane il capo saldo della mia vita”.
Quali sono i progetti futuri della tua attività e come intendi utilizzarli per contribuire al bene della società ?
“Ho tanti progetti che riguardano le attività che sto seguendo, lo sviluppo del mio gruppo e alcune novità che vedranno la luce da qui a breve.
Quello che vorrei fare per la collettività e per tutte le persone che sono nella mia vita è utilizzare i miei progetti e le mie idee affinché venga stimolata quell’italianità che nel tempo abbiamo perso, per dare una sensazione di unione fra i cittadini e far rinascere finalmente dentro ognuno di noi l’orgoglio di appartenenza a questo paese.
Tutto ciò per contrastare il senso di scoraggiamento da cui io stesso sono spesso pervaso”.
Quali consigli daresti ad altre persone che si trovano nella tua stessa situazione, o stanno cercando di ricostruire la loro vita e la loro reputazione ?
“È necessario avere tantissima forza d’animo e dedicare tutto l’impegno possibile alla ricostruzione della propria vita dopo un evento così traumatico.
Ricominciare da capo, ricostruire un’azienda, ricostruire la propria attività professionale è possibile solo se si ha una grande determinazione, che permetta di superare ogni ostacolo.
Si deve avere molto chiaro l’obiettivo e con grande lucidità, pezzo dopo pezzo, costruire la strada che ci porta ad esso.
Avrei voluto in un momento così complicato avere il supporto delle istituzioni e della società per reinserirmi nella collettività, chi ha scontato pene o condanne, o chi ha avuto procedimenti penali o custodie cautelari spesso si trova di fronte ad una vita distrutta e questa etichetta è difficile da far dimenticare”.
In che modo hai costruito un team di lavoratori che condividessero i tuoi valori e la tua visione per il futuro dell’azienda?
“Non ho mai cercato collaboratori in base alla condivisione dei miei ideali e delle mie visioni, preferisco circondarmi di persone con opinioni diverse per completare il progetto con vari punti di vista.
La diversità di punti di vista non è mai un ostacolo ma sempre un valore aggiunto, che completa il successo di un’azienda, di un progetto.
La prerogativa principale che cerco in chi lavora con me e nei collaboratori più stretti è : la voglia di mettersi in gioco e la capacità di risolvere i problemi, l’intraprendenza.
Una buona formazione, un percorso lavorativo o di studi sono sempre un valore aggiunto, ma la personalità resta sempre la base instaurare un rapporto lavorativo duraturo e fruttuoso”.
Quali sono le speranze e gli obiettivi per il futuro?
“L’intenzione è proseguire la mia crescita personale e moltiplicare i progetti e le collaborazioni con le aziende.
Viviamo un momento storico e finanziario particolarmente complicato, dopo la pandemia l’inflazione incombe e i tassi di interesse sono in aumento, dobbiamo affidarci al governo affinché adottino le soluzioni migliori per realizzare le nostre speranze future.
Per quanto riguarda il mio futuro di certo non mi vedo in pensione a godermi la vecchiaia, in questo momento mi sento molto appagato da ciò che sto facendo ed intendo proseguire nelle mie attività”.
Credi nel welfare aziendale?
“Se vogliamo che le aziende nazionali siano competitive a livello internazionale dobbiamo prendere ad esempio i colossi della Silicon Valley e sposare la filosofia di rendere il luogo di lavoro confortevole, dare assistenza sanitaria, i beni e servizi messi a disposizione dall’impresa per propri dipendenti affinché venga aumentato il loro benessere e favorita la conciliazione tra vita privata e professionale”.