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La “Belle Epoque” torna al Mamì: in platea anche Matilde Brandi

Dopo un’estate scoppiettante, venerdì prossimo (26 agosto) si conclude, con il settimo appuntamento (già sold-out), la seconda edizione della rassegna “Les Folies”, il calendario estivo del Mamì Bistrot di Rivabella che, sul modello parigino del Café Chantant, propone spettacoli di cabaret con i più quotati artisti internazionali. 

Madrina dell’ultima serata sarà, ancora una vota, la grande Matilde Brandi, ballerina, showgirl e, soprattutto, docente di danza nonché direttrice artistica dell’omonima accademia di Ponte Milvio a Roma (“L’Accademia di Matilde Brandi”). 

La partnership con la storica soubrette di Gigi Proietti nasce, infatti, da un progetto di scambio e condivisione finalizzato a migliorare ulteriormente il livello degli spettacoli del Mamì: “La nostra ossessione è la crescita qualitativa dei nostri show – spiega Severine Isabey, anima del locale assieme al marito Max Zamagna – per questo ci siamo affidati ad una performer professionista che, con lo studio, il talento ed il sacrificio, ha fatto della sua passione (il ballo) l’architrave della sua straordinaria carriera artistica e televisiva. A Matilde, che è un’autentica primadonna dello spettacolo italiano, ci unisce l’amore per la danza e per la qualità dei progetti che, nel rispetto del pubblico, devono essere sempre impeccabili. Lei è una strenua paladina degli spettacoli dal vivo e la sua presenza al Mamì servirà anche per ribadire il sostegno a tutte quelle realtà dell’entertainment che, al di là delle mode del momento, continuano ad investire risorse ed energie sul teatro di rivista, il cabaret ed il musical”. 

Al Mamì Bistrot, Matilde sarà l’ambasciatrice di un messaggio importante: “Io credo – spiega la soubrette romana – che la figura del performer non si estinguerà mai. Magari, anche per colpa del Covid, negli ultimi anni è diminuito il numero degli show, ma non si può pensare al mondo dello spettacolo senza soubrette, showgirl e ballerine. Bisogna avere sempre il coraggio di scommettere sugli spettacoli dal vivo perché – conclude – certi format, se c’è la qualità, non moriranno mai”.

La serata di venerdì, come detto, farà segnare il tutto esaurito: “E’ la conferma – conclude Severine – che la nostra proposta continua a riscuotere un grande apprezzamento. Uno dei nostri obiettivi era anche quello di ridare lustro e vivacità ad un’area più periferica di Rimini che, negli ultimi anni, aveva un po’ sofferto sul piano delle proposte artistiche e delle scommesse imprenditoriali. Con il Mamì si è accesa un’insegna importante a Rivabella, un luogo che, oltre ad essere un locale, è anche un manifesto culturale che, oggi come negli anni della Belle Epoque, vuole promuovere la cultura del bello e delle arti figurative, dando spazio al talento degli artisti, creando progetti inclusivi e rilanciando quei format che sopravvivono alle mode e che ci aiutano a non disperdere il senso delle nostre origini”. 

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