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L’energia di J.Peralta conquista il Carnevale di Cento

Dopo Ermal Meta ed Emis Killa, il Carnevale di Cento ha scelto per il “gran finale” l’energia contagiosa di J.Peralta, il performer dominicano naturalizzato riccionese che oggi (domenica) ha fatto letteralmente impazzire il pubblico di Ferrara. 

Scortato dai vertici della sua casa discografica – la riminese Olé Music Records con in prima fila l’amministratore delegato Max Passante – e “guardato a vista” dalla sua creative-director Christine Joan, Peralta ha regalato un’ora di spettacolo entusiasmante, riproducendo alcune hit della sua già ricca produzione musicale come “Besame”, “Loco per ti”, “Blin Blin” e “Buri Buri”, tutti registrati con la collaborazione del suo fedelissimo “tecnico del suono” Dr.Pain. Inoltre, in anteprima assoluta – accompagnato dalla celebre dj-producer Elena Bujor – ha interpretato alcune tracce del suo nuovo album. 

Scortato da un corpo di ballo di performer professioniste (Salomé Coltri, Justin Picla, David Vanderhaeghen e Sara Cecconello), Peralta si è guadagnato il grande affetto del pubblico anche grazie a “Cento”, il brano registrato proprio in omaggio al carnevale estense e presentato oggi in anteprima davanti ad una platea entusiasta. La canzone, da oggi, sarà dunque l’inno ufficiale della manifestazione. 

“Come casa discografica abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di questo artista – spiega l’Ad di Olé Max Passante – ed oggi, toccando con mano l’affetto del pubblico ferrarese, possiamo dire di averci visto giusto. Jeffrey, in questi mesi, ha lavorato molto duramente in studio, ma lui resta un ‘animale da palcoscenico’ ed è, soprattutto, nei live-show che riesce a sprigionare la sua energia esplosiva, entrando in piena empatia con il pubblico. E’ stato bellissimo tornare, nei panni da protagonista, al Carnevale di Cento dopo che lo scorso anno era stato invitato come artista semi-sconosciuto. Il fatto che oggi sia tornato su questo stesso palcoscenico nelle vesti di guest-honour ci dà l’idea della sua grande crescita e soprattutto delle sue sconfinate potenzialità”. 

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