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Niccolò Vannucchi, il re del volteggio: “La Final-sex non è un miraggio”

E’ uno degli atleti con le potenzialità più elevate, uno dei pochi ginnasti italiani capace di sopperire con il talento a quelle lievi lacune tecniche che hanno origini lontane. Nicolò Vannucchi, sangue toscano nelle vene ma da tre anni in Romagna, sarà uno dei grandi protagonisti della prossima stagione di A1. 

Primo posto nel corpo libero e nel volteggio al Campionato Nazionale di specialità nel 2018, 1° posto al volteggio ai Giochi del Mediterraneo, Campione Italiano Assoluto al volteggio nel 2019 e nell’orbita della nazionale dal 2018, Nicolò sarà uno degli assi nella manica dell’allenatore Germani nel prossimo campionato che partirà a marzo. Con lui – ha spiegato il tecnico – “sto provando a sistemare qualcosina nel lavoro di base perché, nel corso della sua carriera, ha cambiato tanto, forse troppo, e dunque – a dispetto del talento indiscutibile – gli mancano alcuni riferimenti tecnici”. 

“In effetti – spiega – rispetto ai miei compagni che sono cresciuti con un allenatore di grande livello come Pasquali, la mia formazione tecnica come ginnasta è stata meno lineare e dunque con il coach Germani stiamo facendo un lavoro specifico proprio per rivedere e migliorare, giorno dopo giorno, la mia impostazione di base. Negli ultimi anni, per altro, la mia società ha avuto anche dei problemi e dunque ho pensato che, per il mio futuro, fosse giusto cambiare team”. 

E come è stato l’inserimento a Cesena?

“Mah, era una realtà che conoscevo abbastanza bene perché, già da qualche anno, ero molto amico di alcuni atleti del Romagna Gymnastic Team. Ci ero venuto un paio di settimane d’estate e quindi, quando ho deciso di accettare la loro proposta, sapevo bene dove stavo andando. Conoscevo la città, il tecnico ed i ragazzi del team, per cui l’inserimento, anche grazie alla società, ai compagni e anche ai loro genitori, è stato tutto sommato buono”. 

Come hai vissuto la promozione in A1?

“Quando sono arrivato a Cesena io non avevo mai gareggiato in serie A2 e dunque, soprattutto nei primi appuntamenti, ho pagato qualcosa sul piano dell’esperienza. Poi, però, gara dopo gara, ci ho preso le misure e soprattutto ho capito in che modo potevo aiutare la squadra che era la cosa a cui tenevo di più. E infatti, nelle ultime competizioni, penso di essere andato meglio”. 

Ti ha sorpreso la promozione?

“Obiettivamente no perché, valori tecnici alla mano, sapevamo di essere, con Ferrara, la squadra più forte. Dovevamo solo dimostrarlo e, a parte la parentesi di una seconda prova da dimenticare, direi che, dal primo all’ultimo momento, siamo stati tutti all’altezza”. 

Il 2020 per te è stato anche l’anno della polmonite…

“Un ostacolo in più che, nelle prime gare, mi ha certamente condizionato, ma poi mi sono ripreso alla grande e quindi sono riuscito a dare il mio contributo. Peccato siano saltati gli Europei che, malgrado l’incertezza, avevo preparato con grande scrupolo, ma sarà per la prossima volta…”. 

Adesso siete nel gotha della specialità: cosa ti aspetti dalla serie A1?

“Il livello medio dei ginnasti con cui ci confronteremo è molto alto, questo lo sappiamo. Non sarà facile, ma come squadra stiamo acquisendo carattere e convinzione e poi con l’ingaggio di Nestor Abad l’asticella delle ambizioni inevitabilmente si è alzata…”. 

Quanto può aiutarvi un ginnasta della sua esperienza?

“Sicuramente tantissimo anche perché avere dei punti di riferimento anche diversi da quelli abituali ti aiuta a crescere e magari a migliorare alcuni aspetti delle tue prestazioni. Lui sarà il valore aggiunto ma, anche prima del suo arrivo, io credevo già tanto in questa squadra e, come i miei compagni, anch’io penso che sognare la Final-Six non sia così folle”. 

Il rapporto con coach Germani?

“Direi fantastico. Lui è un allenatore esperto che ha un metodo di lavoro vincente. Non sarà facile ben figurare in A1 perché per noi sarà il debutto, ma per come ci stiamo preparando con lui non si può non avere fiducia”. 

Quali sono invece i tuoi obiettivi personali?

“Non ho un’idea ancora precisa delle competizione che dovrò affrontare. Spero di fare gli Assoluti che non sono riuscito a fare lo scorso anno e sarebbe già bello confermare il titolo italiano al volteggio e, magari, provare a ben figurare anche al corpo libero, anche se quest’anno gli avversari saranno molto ostici. A livello di competizioni internazionali ci sono gli Europei Senior che per me rappresenteranno un palcoscenico del tutto inedito e quindi sarà molto dura. In ogni caso, al di là del programma delle gare, per me il vero obiettivo è crescere sul piano tecnico e diventare un ginnasta sempre più forte ed affidabile”. 

Quando non sei in palestra come passi il tuo tempo?

“In primis studiando visto che, dopo il diploma al liceo scientifico Righi, mi sono appena iscritto alla facoltà di ingegneria meccanica a Forlì”. 

Perché proprio questa facoltà?

“Perché mio padre è meccanico di moto e io stesso ho sempre avuto una passione viscerale per le motociclette. Quando ho un po’ di tempo libero lo trascorro in sella alla mia nuova Yamaha MT03 670 monocilindrico”. 

Fidanzato?

“Sì, felicemente fidanzato da 6-7 mesi con Francesca, una ragazza cesenate che ho conosciuto in palestra alla Renato Serra”.

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